mercoledì 15 luglio 2015

Dalla scintilla...

Dal fuoco…nel fuoco.

-          Sei sicuro di quello che dici? E’ spaventoso.
-          Purtroppo si, me l’ha detto Giovanna. Non ci sono dubbi, è andato tutto perduto e sono morti. Gli unici superstiti siamo noi.
La voce di Giuseppe è rotta dal pianto e dai singhiozzi: nessuna remora, non si può trattenere.
-          Io, tu, Giovanna e chi altro?
-          Il bambino, Francoise. Il figlio appena adottato dalla coppia francese.
Mentre Giuseppe piange Luisa resta fredda, gli occhi colmi di lacrime asciutte. Ma lei è così, compensa il dolore con la razionalità: cerca di trovare soluzioni e conforto nelle idee.
-          La dinamica, qualcuno ha indagato?
-          E’ assurdo e banale: il padrone di casa si è addormentato alla scrivania, con la sigaretta accesa nel posacenere. Urtandola è finita su una pila di fogli che si sono incendiati.
-          Un po’ di carta non manda in cenere un appartamento e il lavoro di sei mesi.
Dalle lacrime alla logica, i conti non tornano. Giuseppe, esauriti i singhiozzi, si spiega meglio.
-          Quell’idiota doveva caricare lo Zippo, l’ha dimenticato aperto e la benzina rovesciata ha fatto il resto.
-          Non quadra, non era così vecchio da restare imbambolato.
-          Si è svegliato, poi è caduto per lo spavento e ha battuto la testa perdendo conoscenza.
Una tragedia orchestrata da qualche divinità capricciosa, non c’era dubbio. Che si era poi goduta lo spettacolo con i suoi simili, annoiati dalla routine eterna.
-          Perché non usava il computer?
-          Sembra che di solito lo utilizzasse, ma stava revisionando il tutto e sai che è preferibile farlo sul cartaceo.
-          Ha sofferto molto?
-          Non siamo in grado di giudicare, dovresti ricordarlo. – La guarda con aria sconfortata.
-          Giovanna che ne pensa, come ha reagito?
-          Al solito, si è chiusa nello studio e scatta a ripetizione. Ognuno alza le proprie difese.
Appartenevano a un altro mondo, non restava che ammetterlo in modo definitivo. Era dura, ma la realtà può esserlo in modo veramente crudele.
Che ne sarebbe stato di loro due e Giovanna?
E il piccolo, chi lo avrebbe tenuto e accudito? Aveva solo tre anni, adottato per strapparlo a un futuro di bambino-soldato in Africa e, ancora una volta, solo e inconsapevole di un  domani  con nessuna certezza.
-          Il fuoco ha distrutto la carta, ma i dati nel PC?
-          Non ti arrendi mai, vero? Tipico di una donna, ma purtroppo è  tutto fuso.
-          Allora non ci resta che aspettare, o  hai una soluzione migliore da proporre?
-          Non ho esperienza di bambini, lo sai. E il recente passato ha dimostrato che tra noi due non c’è il minimo feeling, quindi neanche ci provo a formulare un’ipotesi..
Scende un silenzio denso, si potrebbe tagliare con una lama. Li avvolge come un pantano spesso che li immobilizza.
-          Il bambino dov’è, hai notizie di lui? Cosa fa, chi lo accudisce?
-          Sta nel posto in cui l’ha lasciato l’idiota ieri sera.
-          Non tenermi sulle spine, c’è qualcuno che si occupa di lui? – La spinge una sorta di istinto materno primordiale, mai messo alla prova.
-          I genitori sono andati, lui è all’asilo nido e penso che le autorità abbiano provveduto. Sempre che non facciano storie per il colore della pelle.
-          Che cazzo c’entra? – E’ una donna istruita, gli studi per il suo lavoro e l’amore per la cultura. Ma quando è troppo…
Francoise viene dal Kenya, una terra sconvolta dal fuoco. Le fiamme dell’odio, gli incendi delle capanne e le ceneri delle macerie: tutto appiccato e alimentato da rabbia tribale e interessi economici.
Il fuoco, sempre lui, gli ha incenerito il futuro e strappato i nuovi genitori dopo quelli veri. Restituito alla vita nudo e solo.
-          Non conta il fatto che sia nero, ma gli ingranaggi dell’adozione sono stati oliati all’origine. I due francesi erano benestanti e avevano fretta, così hanno pagato un funzionario locale.
-          Il genio che ha avuto l’idea, chi è?
-          Ancora il responsabile di tutto, Write Em. Aveva pensato a ogni particolare:  noi due, l’adozione con la coppia ideale e il resto. Purtroppo tutto è andato in fumo, scusami l’ironia, per colpa sua.
Di nuovo l’imbarazzo  li afferra,  congela il  confronto per qualche secondo.
-          Che posto del cavolo, non c’è neanche un divano per sedersi.
-          Anche questo l’ha deciso lui: sai che non abbiamo autonomia nella scelta delle case.
-          Se non ci avesse lasciato in questa situazione direi che se l’è meritato.
-          Non arrabbiarti, in fondo è solo una grande metafora.
La donna non ci sta, non accetta la transizione dal pianto alla calma olimpica ostentata dell’uomo. Da bambino piagnone a mentore saccente?
-          Ti racconto io una metafora: siamo nella merda! Bloccati in questo posto che nessuno conosce, nulla da mangiare e neanche un posto per dormire. – Con ampi gesti delle mani mostra l’ambiente disadorno che li circonda.
-          Il fuoco.
-          Che vuoi dire, professore? Spiegati meglio, o non sono alla tua altezza?
-          E’ il succo di tutta la vicenda: dal fuoco che doveva avere la nostra storia, a quello che ha dannato Francoise, sino alle fiamme che hanno messo la parola fine. – Gira i palmi verso l’alto a ribadire l’ovvio.
-          Ma il problema è proprio quello: manca la parola ‘fine’.
Una certezza scaccia l’altra; la consapevolezza che quel limbo non sarebbe mai finito. Senza una storia d’amore, senza ridere o piangere. Affetti e odio cancellati da fiamme spietate e innocenti appiccate, suo malgrado, da chi aveva pensato a tutto: il primo appuntamento tra Giuseppe e Luisa, il lavoro di Giovanna, la famiglia adottiva di Francoise. Persone comuni, certamente, ma con pregi e difetti; emozioni e aspirazioni, conflitti irrisolti e prove da superare.
-          Allora resterà tutto così? Io e te continueremo a farci domande, non conosceremo il destino di Francoise e potremo solo sentirci con Giovanna.
-          Beh, anche per lei non va meglio. Chiusa nel suo studio fotografico a imprigionare in foto digitali gli stessi eterni momenti.
-          Almeno quelli non andranno in fumo. – Uno sprazzo di ironia dipinge la smorfia di un sorriso sul viso inespressivo.
Eppure Write Em non era alla prima esperienza, aveva già trattato situazioni ingarbugliate: donne sole e ragazzi difficili. Storie d’amore e tradimenti, killer e profiler, viaggi e dirottamenti aerei: insomma le sue competenze e i suoi interessi erano vari e differenti.
In fondo il segreto era uno solo. Passione e documentazione: informazioni su luoghi, tempi e situazione geopolitica. Uomini e donne come Luisa, Giovanna, Francoise e Giuseppe andavano osservati e capiti, ma lo si poteva fare solo nel tempo e nella città in cui vivevano.
-          L’idiota ha anche fatto dei viaggi per studiare meglio dove viviamo: quanto tempo buttato.
-          Non chiamarlo così, non saresti nulla senza di lui. Tienilo bene a mente.
-          Sei proprio un uomo, limitato e qualunquista. – torna a essere tagliente, una falce con il grano – Ora invece cosa siamo?
-          Avanti genio, trova tu una soluzione! Lui era tutto per noi: se non troviamo qualcuno che prosegua il suo lavoro siamo fottuti.
Lei si assenta per qualche minuto; gli occhi chiusi non lasciano filtrare pensieri o emozioni. Quando torna  si fa spazio  una diversa consapevolezza.
-          Ti prego di perdonarmi, sono stata assurda. Mi sono vista persa e ho cercato un capro espiatorio cui addossare le colpe.
-          Non fa nulla, poi anche Em non ha responsabilità. E’ stata solo sfortuna: lui amava quello che faceva. Aveva il fuoco a spingerlo e il fuoco lo ha fermato.
Luisa tenta un’ultima strada.
-          Non aveva salvato i dati su un altro supporto? Non li ha fatti leggere a nessuno?
-          Sai com’era: geloso di quelli che considerava quasi dei figli. Era affezionato a noi, come a tutti gli altri; non divideva i nostri segreti.
-          Ti dico una cosa: lui ci ha reso quello che siamo, il destino ci ha messo lo zampino e ha mandato all’aria i suoi piani. Viviamo alla giornata e speriamo di essere utili a qualcun’ altro.
-          Con lo stesso fuoco?
-          Naturalmente.
Luisa e Giuseppe tenteranno di recuperare il rapporto fallito ancor prima di iniziare?
Che destino aspetta Francoise?
E Giovanna, la brillante fotografa, vincerà il premio cui ambisce?
Non è dato saperlo: i personaggi del romanzo, che Write Em stava scrivendo col suo fuoco creativo, sono stati uccisi dalle fiamme appiccate da se stesso. I pochi superstiti, smarriti, possono solo confidare che da una scintilla di qualcuno scaturisca un’idea e da questa una storia che faccia per loro.


Racconto pubblicato su ebook "Racconti di Fuoco" - Abaluth-forum free
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Sezione ' no comment- pseudonimo: mamoil

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