martedì 21 luglio 2015

A viso coperto. Ultras e polizia

Un mix di mondi tando diversi...ma non così lontani. Le forze di polizia dedicate alla sicurezza negli stadi di calcio e l'universo degli ultras: senso di appartenenza, gerarchie, dovere e onore, nemici giurati.
L'analisi dell' autore, fatta da chi ha esperienza diretta dell'argomento, di un fenomenoattuale con radici antiche: le vicende di un poliziotto devoto al suo lavoro che rischia ogni domenica di cadere o veder i compagni feriti in una guerriglia di cui nessuna delle parti incausa ricordaormai le cause ancestrale, come in una antica faida. Tra sensi di colpa e drammi personali, violenza gratuita legittimata dalla divisa, superiori arroganti o troppo umani; le cariche e le bottigliate, l'adrenalina che gira e il tuo compagno accanto che ti copre mentre sei attaccato da un branco che non mostra il viso, coperto dal fazzoletto, ma morde e fugge. Allora fai corpo con chi non ti sta simpatico, ti da sicurezza la sua spala accanto alla tua e lo scudo alzato: per tornare a casa, dalla tua donna o dai tuoi fantasmi.
Di fronte altri uomini che attaccano per difesa, per tenere fede alla parola data e alla fiducia che altri hanno dato a te: l'amico caduto da vegliare in ospedale, sentirsi uomini tra altri uomini, gladiatore della strada. Contro il nemico comune, che ti spinge ad allearti anche con quelli che offendi quando il pallone gira in campo, che picchieresti: se non ci fossero gli altri, odiati in modo trasversale.
E anche tra loro il leader attuale e quello storico, ai margini di un mondo in cui non si riconosce più, il lupo pronto ad azzannare e li giovane, appena svezzato.
L'analisi di Gazzaniga, poliziotto che non fa vita di ufficio e profondo conoscitore del fenomeno ultras, non è di parte e si libera di capitolo in capitolo spingendo il lettore a divorarne uno dietro l'altro  proiettandolo nelle strade accanto allo stadio di Marassi, tra le grida e il fumo. striscioni strappati, coltelli e manganelli.
Strade in cui, comunque vada lo scontro, è sempre l'uomo a perdere.
Un Premio Calvino meritatissimo dal genovese Riccardo Gazzaniga, che ho il piacere di conoscere.

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