mercoledì 15 luglio 2015

Oltre la ventiquattresima ora

Un affresco di New York fatto da dentro attraverso le ore dell'ultima giornata di libertà di chi ha scelto una strada diretta verso il profitto. Se non cresci a Manhattan è dura la vita nella Grande Mela con il suo palcoscenico di bellezza: decidi che sei troppo in gamba per una gavetta lunga e incerta. Non ti preoccupi della roba che vendi: ti permette di avere un bell'appartamento e un auto sportiva, la tua donna ti adora e loro...se non gliela vendi tu gliela vende qualcun'altro.
Poi qualcuno ti fotte,  i federali trovano la roba in casa e nell'ultimo giorno di libertà prima del carcere ti aspetta una festa con il boss e i due migliori amici: un insegnante e un broker.
Non è la resa dei conti, ma un bilancio tra cio che è e quello che sarebbe potuto essere: due amici diversi tra loro e una donna sexy, un padre messo volutamente da parte e il boss. lui che dà la festa di addio, ma anche colui che teme la spiata, la debolezza del suo pupillo, una volta in carcere.
Un finale visionario o di speranza?
Dall'autore de "La città dei ladri", il romanzo e il film omonimo di Spike Lee




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