giovedì 23 luglio 2015

Spiaggia e libro, una storia difficile

E' caldo, sei immobile sotto l'illusione di fresco che ti dà l'ombrellone e leggi il tuo ultimo libro (per me un thriller di Lansdale, con Hap e Leonard...).: tra un capitolo e l'altro esci dalla storia e guardi il mondo intorno a te. Bambini che giovcano, qualcuno che dorme, altri che fanno l'amore con il sole e tu che leggi: solo tu? Quasi, dispiace, ma è così: cuffie nelle orecchie, smartphone per condividere e postare il selfie di te che posti il selfie...poi vedi un muoversi di fogli. Colorati, grandi, con tante foto.
Ammettiamolo: libri e spiaggia. oggi, non vanno d'accordo. Sembra che possano in qualche modo distrarre dalla tintarella o farci sembrare "anomali":  sui lettini non si vede molto oltre qualche rivista e i periodici di enigmistica, con furitori di sesso ed età differenti. Occhieggia qualche tablet e, raro, un ebook reader, ma i libri paiono bestie rare in un'oasi protetta.
Lungi da me dare un'interpretazione della cosa o fare un'analisi sociologica: sei italiani su dieci non leggono libri, ma dieci italiani su dieci utilizzano, compulsivi, lo smartphone.
Abbiamo così bisogno di comunicare e condividere?
Non riusciamo ad ascoltare un poco?
Ascoltare e leggere, non sono così lontani...ma così difficili?

2 commenti:

  1. Analisi cruda ma vera. Purtroppo. Ascoltare e leggere sono per me la stessa cosa. Purtroppo stiamo crescendo una generazione che ha imparato a correre saltando i passaggi del gattonare, camminare... passeggiare osservando il mondo che li circonda. Informazione immediata con un click, ma senza contenuti. Nessuna pazienza nello scorrere una prosa che scandisce concetti, emozioni, linguaggi e pensieri diversi. Siamo fuori dal tempo, amico mio, anacronistici... forse sono troppo pessimista, magari c'è ancora speranza.

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  2. In parte condivido:i giovani hanno una fruizione vertical,da contenitore aperto a tutto...e a niente. Il problema è che non legge nessuno: il libro lo vedi poco anche in treno e in aereo. Anche la nostra generazione ha la smania di postare se stessa: già condividere veramente sarebbe qualcosa.

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